Usa la testa

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Rome 2007. Imitando Mimmo Rotella, grande artista siciliano, recentemente scomparso. USA LA TESTA: un messaggio chiaro, fra gli strappi della società.
«Strappare manifesti dai muri è la sola compensazione, l'unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose.»
«L'arte è pace e profezia. Dopo la morte c'è rinascita.»
«L'artista sensibile a ciò che succede nel mondo dovrebbe raccontare con la sua creatività i fatti più importanti della nostra vita.»
Mimmo Rotella
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Canon EOS 400D
Canon 18-55mm F/3.5-5.6 @ 31mm
F/6.3
1/100 sec
ISO 100
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www.myspace.com/davidlatache
Canon EOS 400D
Canon 18-55mm F/3.5-5.6 @ 31mm
F/6.3
1/100 sec
ISO 100
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www.myspace.com/davidlatache
7 comments :
bellissime tutte le foto
^_^
Use the head, mixed with heart... you're creating Love.
La foto si commenta da se! (in senso buono) per ciò che riguarda il concetto espresso, per quello che secondo me è l'aspetto grafico la trovo un po meno gradevole alla vista, per il fatto che.... anche se funzionali al messaggio, tutti quei strappi non li trovo estetici ( lo so...non è il loro compito esserlo!) sopratutto quelli bianchi ho la sensazione che manchi qualcosa, avrei preferito i colori di altre immagini.
Ciao, Bruno
Bruno, l'artista si chiamava Mimmo Rotella ed è scomparso un anno fa... Amava comporre questo genere di immagini strappando adeguatamente i manifesti...
La cosa che più mi ha colpito di questa scena (credo fossero 3-4 manifesti sovrapposti) sono stati gli accostamenti e le contrapposizioni fra due mondi distinti. Ad una lettura più attenta si individuano innanzitutto il testo "Usa la testa" e le due teste (una maschile ed una femminile), le due teste però sono completamente diverse: una appartiene al mondo "Occidentale", l'altra al mondo Islamico. In più, sotto la testa in alto si può leggere "DONNE" e a sinistra della testa in basso si legge "ALI", così come un po' più in alto..nome tipicamente islamico...
Il tutto poi gioca sull'accostamento cromatico bianco e rosso...
Io l'ho vista così... ;-)
Proprio come dice Davide, Mimmo Rotella componeva le sue opere nel modo già da lui desritto. Vorrei provare brevemente in poche righe ad esprimere la poetica di questo autore che è stato tra li più importanti nel panorama artistico tra gli anni '50 e '60. Tecnicamente si chiamano questo generi di lavori decollages. Chi guarda questa tecnica magari penserà che roba del genere la potrebbe fare chiunque. Non è difficile staccare dal muro la carta dei manifesti indurita, da ragazzo io l'ho fatto tante volte cosi per gioco. Ma l'arte per fortuna non è solo manualità anzi sopratutto è concettualità e questo autore ci ha abituati a "vedere" un aspetto che prima non era considerato significativo nel paesaggio urbano. Rotella adotta un gesto instintivo, cioè strappare i cartelli, cosi facendo si prende incosciamente atto della precarietà e della poca consistenza di quelle immaggini cosi vere ma anche cosi fragili ed effimere. L'immagine cosi lacerata perde il suo originale significato ciòè quello di informare come manifesto pubblicitario e diventa tutt'altro. Per Rotella l'immagine cosi lacerata assume un'altra estetica che non coincide più con l'originale significato del manifesto, essa diventa altra poetica, diventa cosi poetica del rifiuto e della provvisorietà.
Ciao Salvo, ti ringrzio per la precisa ed attenta dissertazione su Rotella, ma mi aspettavo almeno un tuo parere sulla foto...
la foto mi ha subito attratto a prima vista..., mi piace tutto cio che può rendere grafica la fotografia. In fondo il confine tra grafica e fotografia è sempre più labile perciò ho trovato cinteressante questo tuo lavoro. Io, avrei curato di più l'inquadratura, almeno chè non era una cosa voluta da te questo leggero sbilanciamento asimmetrico del punto di vista.
Ciao, Salvo.
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